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Itinerario di un collaudatore coccolato

Pubblicato il 31 marzo 2022 - 7 minuto/i di lettura

Ci sono persone che ti fanno venire voglia di cambiare lavoro. Lasciar perdere tutto e seguire le loro orme. Alain Degironde, collaudatore soggettivo Michelin di furgoni, è una di queste. Sguardo diretto dietro gli occhiali, brizzolato alle tempie, berretto blu abbinato alla polo...
Tra una prova di collaudo e l’altra sulla pista di Ladoux, alla periferia di Clermont-Ferrand, Alain ci ha parlato del suo lavoro di pilota e della sua passione, da più di 40 anni, per la guida. 

 

Ascolta il podcast:

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Alain Degironde, collaudatore soggettivo di pneumatici per furgoni di Michelin

 

 

“Sono entrato in Michelin nel 1979, come assistente tecnico. Avevo appena terminato tre anni all'istituto tecnico Michelin" ricorda Alain. All'epoca, la scuola era conosciuta come “The Mission”, una sorta di precursore degli odierni incubatori di talenti.

Poi, il giovanissimo impiegato è partito per il servizio militare ed è, quindi, tornato in Azienda, ma a Montceau-les-Mines, una cittadina un po’ più a nord, in Borgogna.

All'inizio del 1985, come faceva ogni anno, espresse le sue aspirazioni di carriera. “In realtà volevo tornare a Clermont Ferrand, perché sono di quella regione, e, se possibile, diventare collaudatore, perché era un lavoro che mi affascinava”. È stata fortuna o destino? Michelin aveva bisogno di collaudatori di pneumatici per auto. Tombola! Il giovane tecnico è arrivato a Ladoux, uno dei circuiti di prova più importanti del mondo, per testare pneumatici. Il sogno è diventato realtà ed è stato l'inizio della sua carriera di collaudatore.

Nel 1991 Michelin aveva bisogno di un nuovo collaudatore di pneumatici per furgoni. Il collaudatore dell'epoca stava per andare in pensione. È stato un passaggio di consegne graduale. “Dal 1992 al '95, ho testato sia pneumatici per auto che per autocarri leggeri. Nel 1996, quando il mio collega è andato in pensione, l'ho sostituito. E mi occupo tuttora di testare i pneumatici per furgoni”, sorride Alain.

“Ciò che più mi piace, ovviamente, è guidare. Il modo di guidare di un collaudatore è diverso perché deve essere ripetitivo ed estremamente rigoroso nel modo in cui manovra”.
Alain Degironde, collaudatore soggettivo di pneumatici per furgoni di Michelin  

 

La passione per la guida dei furgoni

Per uno che, da più tempo di quanto possa ricordare, ha sempre voluto fare il collaudatore, la passione è ancora viva anche dopo quarant'anni. “Ciò che più mi piace, ovviamente, è guidare. Il modo di guidare di un collaudatore è diverso perché deve essere ripetitivo ed estremamente rigoroso nel modo in cui manovra. Per esempio, quando prendi una curva, devi farlo allo stesso modo con tutti i pneumatici che stai testando. Se c’è differenza nel modo di guidare, inevitabilmente ci sarà una differenza nel risultato”.


Quando gli chiediamo quali prove soggettive preferisce, Alain risponde senza esitazione: i test di guida sulla neve. “La maggior parte delle prove soggettive sulla neve per gli autocarri leggeri si svolge, ogni inverno, a Barcelonnette, nelle Alpi di Haute Provence”.

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Da una ventina d'anni, dall'inizio di dicembre a metà marzo,

la cittadina di Jausier offre ai team Michelin un accesso unico ad una risorsa incredibile ed eccezionale.

 

Paradiso bianco e risorsa eccezionale per i team Michelin

Chiudi gli occhi, ti ci portiamo noi! Immagina un paesaggio coperto di neve fresca e immacolata. Ascolta il silenzio calmo e ovattato... prima delle prove.

Dopo una salita di 15 minuti dal paese, apri gli occhi e ammira questa pista unica sulla Route Napoléon: 10 chilometri di curve insidiose. Dieci chilometri che si snodano fino al Col della Bonette, che nel punto più alto sfiora i 2715 metri. La strada più alta d'Europa!

Da una ventina d'anni, dall'inizio di dicembre a metà marzo, a seconda dell'anno, la cittadina di Jausier offre ai team Michelin un accesso unico ad una risorsa incredibile, eccezionale (non mancano i superlativi per descriverla).
 

“Testiamo anche i pneumatici estivi sulla neve per vedere come si comportano in condizioni estreme...”
Alain Degironde, collaudatore soggettivo di pneumatici per furgoni di Michelin  

“Questa strada è completamente chiusa al traffico in inverno. Con il permesso della prefettura e del comune, siamo riusciti a farla aprire solo per le nostre prove”, spiega Alain. “Ogni inverno ci aiuta una squadra locale. Abbiamo fornito loro dei veicoli come uno spazzaneve, un taglianeve, uno scavaneve, ecc. Queste due persone preparano la pista ogni giorno e montano un riparo per i tecnici Michelin e i collaudatori... Ci andiamo per due o tre settimane, ma non di seguito. Non possiamo prendere dei set di pneumatici per due o tre settimane... Anche i nostri colleghi che testano pneumatici all season per auto vanno là. Lavoriamo con un sistema a turni. Non abbiamo necessariamente nuovi modelli ogni inverno, ma proviamo cambiamenti e migliorie...”

È anche un'opportunità per far venire i clienti a provare nuove caratteristiche in condizioni estreme, come abbiamo fatto per l’ Agilis Crossclimate tre anni fa. Per 48 ore, i responsabili delle flotte sono venuti a condividere la vita dei collaudatori come Alain. Un'esperienza unica per il cliente!

“Testiamo anche i pneumatici estivi sulla neve per vedere come si comportano in condizioni estreme...”, racconta. “Ma la prima cosa che controllo su neve e ghiaccio è se il furgone parte e frena”.

“Se un giorno hai un forte raffreddore o non ti senti bene, è meglio non fare una prova soggettiva. Sentiresti delle cose, ma non sarebbe necessariamente la realtà”.
Alain Degironde, collaudatore soggettivo di pneumatici per furgoni di Michelin 
 

     

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Che sia in piena estate, oppure sulla neve o sul ghiaccio, il conducente testa le prestazioni dei pneumatici in condizioni di guida estreme.

 

Massima concentrazione per provare un pneumatico

Un'ultima domanda prima di lasciarci: cosa cerca esattamente Alain quando prova un pneumatico? “Uso gli occhi, le orecchie e tutti i sensi del corpo per analizzare ogni sensazione e percepire la minima vibrazione. Si basa tutto su ciò che senti. Se un giorno hai un forte raffreddore o non ti senti bene, è meglio non fare una prova soggettiva. Sentiresti delle cose, ma non sarebbe necessariamente la realtà”.


Alain conclude: “Quando faccio un test soggettivo, mi isolo completamente. Spengo il telefono, per esempio. Sono nel mio mondo. Non voglio essere interrotto perché dovrei interrompere l'analisi e potrei perdere alcune cose.”

Per saperne di più sulla gamma di pneumatici per furgoni MICHELIN Agilis:

FONTI

*Intervista ad Alain Degironde, 20 settembre 2021

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