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Daniel Keller, direttore operativo di Hyundai Hydrogen Mobility AG, non vende solo camion ma anche l'idea di un futuro sostenibile per l'industria del trasporto pesante. Hyundai ha lanciato il primo autocarro di serie al mondo alimentato a idrogeno, insieme a un ecosistema per sostenere il lancio in Svizzera. Oggi Daniel diffonde il suo messaggio in tutto il mondo: Il futuro è a emissioni zero. Il futuro è l’idrogeno.
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Daniel Keller, direttore operativo di Hyundai Hydrogen Mobility AG, Svizzera
Cos'è l'energia a idrogeno e come funziona?
Daniel Keller: Usiamo l'elettricità per scindere gli atomi dell'acqua ed ottenere due parti di idrogeno e una parte di ossigeno puro. L'idrogeno viene compresso, immagazzinato e poi ritrasformato in elettricità nella cella a combustibile dell’autocarro. La cella a combustibile è il vero cuore della tecnologia, o quello che mi piace chiamare la “salsa magica”. Ci permette di utilizzare l'idrogeno verde, che è prodotto interamente da energia rinnovabile, e di creare un sistema di trasporto senza carbonio. L'unica cosa che esce dal tubo di scappamento è il vapore acqueo, talmente pulito che si potrebbe anche bere!
Gestire una flotta a zero emissioni sembra incredibile! Perché non tutti usano questa tecnologia?
D.K.: La grande sfida è che non possiamo semplicemente vendere un autocarro alimentato a idrogeno, dobbiamo creare un intero ecosistema. In primo luogo, dobbiamo produrre idrogeno verde, poi distribuirlo alle stazioni di rifornimento di idrogeno dove i mezzi pesanti possono fare il pieno. Ma ditemi, quanti autocarri a idrogeno avete visto nella vostra vita? Come per la stragrande maggioranza delle persone, probabilmente nessuno.
Quindi è il classico caso dell'uovo e della gallina. Iniziare a costruire una rete di stazioni di rifornimento di idrogeno prima di vendere gli autocarri che possono andare a rifornirsi? Oppure iniziare a vendere autocarri a idrogeno prima che abbiano un posto dove fare il pieno? In Svizzera stiamo costruendo un ecosistema per l'idrogeno. Abbiamo iniziato un anno fa con una stazione di rifornimento ufficiale; oggi ne abbiamo sette o otto e il numero cresce ogni due settimane. Ora che abbiamo gli autocarri, ha senso costruire stazioni di rifornimento e ora che abbiamo le stazioni di rifornimento, possiamo vendere gli autocarri. Si incastra tutto come un grande puzzle.
Ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo e facciamo qualcosa per la prima volta, così come i nostri partner.
Daniel Keller, direttore operativo di Hyundai Hydrogen Mobility AG
Perché avete deciso di avviare la fase pilota in Svizzera?
D.K.: Nel 2001 la Svizzera ha creato una tassa sulle emissioni di CO2 basata sul peso degli autocarri e sui chilometri percorsi. I veicoli a idrogeno sono esenti da questa tassa, quindi dal punto di vista dei costi, avviare il nostro ecosistema in Svizzera ha avuto senso perché ci ha dato un vantaggio di costo rispetto ai motori diesel. Si deve iniziare dove si ha un punto di forza. Ora che abbiamo dimostrato che il sistema funziona, possiamo lanciarlo in altri mercati europei. Vogliamo cambiare il modo in cui il mondo fa il trasporto pesante, e non possiamo farlo solo dalla Svizzera.
Sembra un obiettivo ambizioso, è possibile?
D.K.: Lasciate che ve lo spieghi con dei numeri. Per gestire economicamente una rete di stazioni di rifornimento di idrogeno, è necessario avere una base di 700 auto che fanno il pieno regolarmente. Non ci sono neanche 700 veicoli a idrogeno in tutta la Svizzera! Ma se i mezzi pesanti facessero il pieno alla stessa stazione, basterebbero solo 15 camion che fanno il pieno regolarmente. Questo significa che gli autocarri possono aprire la strada alla mobilità a idrogeno per tutti!
Ma tutto questo richiede tempo perché partiamo da zero. Ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo e facciamo qualcosa per la prima volta. Contiamo sui nostri partner dell'ecosistema e lavoriamo quotidianamente a stretto contatto con loro.
Se teniamo tutto questo in considerazione, realisticamente parlando, quando l'acquisto di un camion a idrogeno diventerà un'opzione seria, in media, per il proprietario di una flotta?
D.K.: In questo momento, per il proprietario medio di una flotta in Svizzera ha già senso, perché l'ecosistema esiste già. In altri paesi c’è bisogno di costruire anche le infrastrutture. Molto probabilmente le grandi flotte apriranno la strada, poi le piccole aziende si adegueranno nei prossimi due anni. Non ci sarà una svolta per cui dall’oggi al domani l'intera industria sarà al 100% idrogeno. Ci vorranno almeno 10 anni per una trasformazione completa. Inoltre non possiamo trascurare l'aspetto finanziario. Naturalmente tutti vogliono essere verdi, ma questi progressi devono anche fare i conti con l’economia di tutti i giorni. Avremo bisogno di vendere strategicamente 30-100 camion in un’area specifica per creare un giro d’affari che giustifichi la costruzione di stazioni di rifornimento di idrogeno e l'intera infrastruttura. Le reti devono essere costruite prima, insieme a tutte le parti interessate, per poter entrare nel futuro della mobilità a idrogeno; la rete attuale può essere utilizzata anche dai nostri concorrenti. Questo dimostra quanto crediamo nel futuro dell'idrogeno.
*Tutte le cifre e i valori indicati sono tratti dall'intervista a Daniel Keller, direttore operativo di Hyundai Trucks del 4 maggio 2021.
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